
Oggi in molti parlano di design sostenibile e sono numerose le aziende che rivalutano completamente la loro immagine per “il bene della natura”.
Tutto questo avviene per moda o è una vera necessità? La risposta più ovvia è che il pianeta ci chiede ogni giorno di essere più rispettosi nei suoi confronti, ma la realtà dei fatti è che anche i più ferventi ambientalisti temono che la recente ondata di “buone intenzioni” sia solo l’ennesimo tentativo di inseguire il trend del momento.
È facile esprimere concetti come “chilometro zero” ed “economia circolare” ma la verità è che davvero in pochi sanno di cosa stanno parlando. Il design sostenibile è parte integrante di questo grande discorso e oggi voglio aiutarti a comprendere meglio cosa è e come ci aiuterà a salvare il nostro pianeta malato.
Perché nasce il design sostenibile?
Il crescente numero di fenomeni atmosferici al di fuori della norma è solo una delle conseguenze dei comportamenti scellerati dell’uomo nei confronti della Terra.
Produciamo un’enorme quantità di beni, il cui ciclo vitale è già stato deciso in fase di progettazione e questo produce continuamente elevatissimi livelli di inquinamento.
Personaggi come Greta Thunberg hanno richiamato l’attenzione dell’intera popolazione sul tema dell’ecosostenibilità e sui continui messaggi che la natura lancia oggi giorno alla razza umana.
La risposta da parte nostra deve essere netta e decisa ed il design sostenibile è solo uno dei piccoli gesti che potrebbero salvare il pianeta. Questo si basa su alcuni semplici, ma importanti, presupposti:
- Riduzione impatto ambientale: attraverso una ricerca sui materiali e sulle tecniche di lavorazione, è possibile ridurre le emissioni nocive rendendo un oggetto molto meno inquinante lungo l’intero processo produttivo e di vita;
- Riutilizzo: dare una seconda vita ad un prodotto è sempre una scelta sostenibile. In questo modo viene eliminato ogni problema relativo allo smaltimento e si alimenta il processo di economia circolare.
Se tutti sposassero la filosofia del design sostenibile, oggi costruiremo interi edifici ad impatto zero: la strada è davvero lunga ma diversi passi sono già stati fatti in questa direzione.
Qual è stata la reale motivazione che ha reso l’ambiente una priorità? Scoprilo nel prossimo paragrafo.
Cosa ha spinto il design verso la via della sostenibilità?
Sentire parlare le grandi aziende di rispetto per l’ambiente e le continue presentazioni di roadmap mirate ad abbattere le emissioni nocive dei processi aziendali è la conseguenza di diversi effetti e non tutti sono strettamente legati alla natura stessa.
La spinta maggiore è stata data soprattutto dalle grandi nazioni che, attraverso piani di sostegno economico verso le realtà “virtuose”, hanno permesso a tantissime attività di rimodernarsi in maniera green.
Inversamente, sono state introdotte normative sempre più stringenti nei confronti di chi non rispetta la natura, un esempio è la Direttiva 2009/125/CE. Uno strumento legislativo che ha permesso all’Unione Europea di migliorare del 20% l’efficienza energetica di numerose categorie di prodotti intervenendo su:
- Acquisizione di materie prime;
- Produzione;
- Trasporto;
- Commercio;
- Utilizzo e manutenzione;
- Riutilizzo;
- Smaltimento alla fine del ciclo di vita.
L’introduzione di questo provvedimento ha dato il via ad un processo di adeguamento “forzato” da parte di svariate aziende, che hanno fatto il minimo indispensabile per non incappare in multe salate dalla UE, pur preservando abitudini dannose per l’ambiente.
Ma non tutto è perduto! Attualmente in Italia ci sono numerose realtà che applicano il concetto di design sostenibile a 360° curando ogni singolo dettaglio in chiave green. Questo ha influenzato fortemente il settore dei complementi d’arredo dando vita a diversi oggetti di design sostenibile, come la sedia DOiDO.
Vuoi sapere cosa è necessario per rendere un oggetto parte integrante del mondo del design sostenibile? Continua a leggere per saperne di più.
Che caratteristiche hanno gli oggetti di design sostenibile?

Guardati attorno, ovunque tu sia in questo momento: riesci ad individuare un oggetto sostenibile? Riesci a riconoscerlo ad un primo sguardo? La risposta è sicuramente no.
Questo perché un elemento di design sostenibile non è un semplice articolo accompagnato da un’etichetta che recita “100% naturale” o “palm oil free”. Per rispettare realmente la natura, sono numerosi i fattori in ballo, tra cui:
- I materiali: ancora in fase di progettazione, la scelta delle materie prime deve ricadere su elementi naturali e ricavati servendosi di tecniche a basso impatto ambientale. Questi materiali dovranno essere biodegradabili e riciclabili, oltre a garantire la sicurezza dell’uomo e degli altri organismi essendo privi di componenti tossiche;
- Produzione: una volta conclusa la progettazione, l’oggetto deve essere costruito con tecniche produttive capaci di ridurre le emissioni nocive. Per arrivare a questo risultato, potrebbe essere necessario riadeguare le linee produttive o realizzarne di nuove;
- Durata: la stragrande maggioranza dei prodotti oggi in commercio sono soggetti all’obsolescenza programmata in quanto diventano praticamente inutilizzabili dopo un breve lasso di tempo. Il design sostenibile vuole invertire questa tendenza realizzando prodotti durevoli e capaci di offrire grandi prestazioni in un ciclo vitale estremamente ampio.
Tutti questi elementi sono parte integrante della filosofia di RAMUShome: la grande attenzione ad ogni singolo dettaglio ed il continuo studio su tecniche e materiali sostenibili sono alla base della nostra mission.
Sei alla ricerca di un oggetto di design capace di racchiudere tutti gli ideali di ecosostenibilità e rispetto per l’ambiente? La sedia DOiDO è ciò che fa al caso tuo!